Il mercato discografico già prima dell’emergenza si è affidato agli streaming ma anche concerti virtuali. Adesso è molto probabile che l’impennata sarà ancora più evidente. Ora come ora la quarantena forzata impone i servizi virtuali che già andavano fortissimo prima. Spotify, Pandora, Shazam ecc incrementeranno il flusso ancora di più e sono l’unica ancora di salvezza per la discografia soprattutto italiana. Gia i dati della FIMI di fine 2019 dimostravano come le vendite fisiche sono praticamente a picco mentre le vendite virtuali hanno non solo sostenuto ma anche fatto crescere gli introiti. Ora si potrebbero aggiungere anche live virtuali, streaming organizzati a livello mondiale che potrebbero, in parte sostituire i concerti degli artisti. C’è anche da considerare un altro aspetto però: più romantico, più da sognatore. Questo coronavirus lascerà un impronta indelebile nella popolazione mondiale che potrebbe avere, alla fine di tutto la voglia di abbracciarsi, di stare assieme. I concerti una volta finita l’emergenza avranno una risposta di pubblico enorme come giusto che sia dopo che il mondo ha dovuto rintanarsi nelle proprie case. Forse anche la voglia di andare nel negozio, che tiene duro nonostante la crisi, a prendersi un cd, un vinile oppure anche solo la voglia di uscire e andare dove prima non si andava più potrebbe avere il suo peso. Ma è un sogno. La realtà dice che potrebbero invece essere creati nuovi social o piattaforme ad hoc che sostengano tutto il comparto musicale. Però sarebbe bello, davvero bello se tutti una volta usciti di casa potessimo andare a ricomprarci i cari vecchi cd.