Il Corriere della Sera ha pubblicato le classi di rischio delle attività in merito all’emergenza coronavirus. Qualcosa però non torna. In poche parole la tabella è divisa in tre sezioni: descrizione dell’attività e del settore produttivo, classe di aggregazione e classe di rischio. Lo spettacolo risulta ultra penalizzato avendo un aggregazione massima e una classe di rischio altrettanto alta. Stessa cosa per quanto riguarda sale da gioco intrattenimento e sanità, il settore più a rischio di tutti. Tuttavia emergono alcuni settori come l’edilizia che attualmente è ferma ma che ha un tasso di aggregazione e di rischio minimo. Lavorano invece i magazzini che con un tasso di rischio medio alto sono tra le categorie potenzialmente più a rischio. Altro esempio i commercianti che sono esattamente a metà secondo le statistiche e sono anche loro sospesi per la maggior parte. Insomma alcuni settori dovrebbero rimanere chiusi e sono aperti, altri che potrebbero lavorare sono chiusi.
Ecco la tabella al dettaglio, basta cliccare per aprire il pdf