Sferzante diceva Carlo Buccirosso in un noto film con l amico Vincenzo Salemme. Fiorello è stato sferzante subito all inizio del festival. Paragona scherzosamente Sanremo alla guerra fredda tra USA e Iran, alla pandemia del Coronavirus e agli incendi che stanno devastando l’Australia. Forse per farci anche capire che l’Italia problemi veri non ne ha e che non abbiamo un cazzo a cui pensare se non a fare polemiche inutile. Dice al direttore Rai (che pochi giorni fa aveva rivelato essere un tecnico della politica lavandosi le mani manco fosse Ponzio Pilato) che questo è un festival potenzialmente al 15% di share e ha ragione. Non risparmia battute alla politica “don Matteo e l unico Matteo che funziona” e ancora “gli ospiti scappano da Sanremo manco fossero elettori dei 5 Stelle). Va in soccorso da subito di Amadeus ,la differenza tra i due è abissale, invocando un intervento divino. Basterà? Vedremo….Certo è che 15 minuti di Fiorello valgono già una puntata di Festival e mette ancora più pressione a un conduttore che sembra un bambino in un gioco di adulti. Poi si prende tempo….sempre più tempo. Si becca pure del permaloso e dell ossessionato per la sua lite con Tiziano Ferro. Strepitoso quando fa Maria, geniale quando parla con l autotune. In 20 minuti sputtana il trap alla grande (io non ho nulla contro il trap ma deve essere fatto bene e per sentirlo fatto bene andate ad ascoltarlo negli USA, è roba loro). Noi abbiamo i lenti, scenetta memorabile con Amadeus, i cantautori e Sanremo, quello vero, è un altra cosa.