Rancore fa sicuramente rap di qualità. Partendo da Tufello che è anche il titolo di un suo brano di tanti anni fa è arrivato a Sanremo prima in coppia con Daniele Silvestri e poi da solo con il singolo “Eden”. E’ proprio con Tufello che ho scoperto Rancore. Le rime all’epoca mi colpirono molto perchè anche se era giovanissimo raccontava le cose in maniera semplice e con analogie degne di nota. Era il periodo che Youtube dava molto più spazio agli artisti senza comprometterli con il nuovo famigerato algoritmo. Il video era semplice ma molto ben fatto per l’epoca (i budget erano quelli che erano nel rap ne so qualcosa anche io). Si può dire che io e Rancore abbiamo iniziato a fare rap nello stesso periodo e ho subito pensato che quel ragazzino sarebbe diventato un grande artista. Rancore nello stile è rimasto molto classico senza farsi influenzare più di tanto dalla trap, ha collaborato con artisti che lo hanno fatto crescere moltissimo e ha dato spazio alla qualità. Il successo piano piano, senza firmare per forza contratti copia e incolla che ne avrebbero velocizzato l’ascesa ma che lo avrebbero legato a vita anche artisticamente. Rancore è libero di esprimersi ancora oggi è il grande pubblico ora ne riconosce le doti. Non a caso a Sanremo ha vinto il premio per il miglior testo perchè Rancore di cose da dire ne ha tante. Ecco una sua intervista per Rolling Stones dove parla della sua esperienza durante la pandemia