Caro Mogol e cara Siae se ci siete battete un colpo. La chiusura delle discoteche aumenta la crisi e molti ancora aspettano la piattaforma digitale del Governo che possa dare modo, in mancanza dei live, di pubblicare in streaming inediti, concerti e quant’altro. La Siae continua a parlare di tutela dei diritti d’autore, cosa giusta, ma si sta muovendo come? Per ottenere gli aiuti, non per tutti gli associati, pare che i tempi siano biblici. Non solo anche i rendiconti semestrali generici a molti non sono arrivati. Mancanza di personale? Uffici chiusi? Smart Working? Non credo che alle superstar della musica italiana non siano arrivati i diritti. Mogol è una figura mitologica messa li tanto per oppure ha potere di fare davvero qualcosa? Il fatto è che ora anche i Borderò con la chiusura dei locali e degli eventi sono out. E le discoteche sono un veicolo importante anche per i dj meno noti che però possono sponsorizzare i propri lavori senza dover entrare per forza nel circolo vizioso degli annunci a pagamento del web, gli ADS. La Siae sà bene che alcuni social come Facebook promuovono i concerti in streaming. Sa anche che se non si ha un numero di Follower alto, questi concerti posso rendere zero. E’ indispensabile lavorare a una piattaforma con algoritmo di facile rilevatura anche per chi è attualmente sconosciuto. Com’era una volta Youtube per intenderci prima che Google ci mettesse gli artigli sopra. Se pubblico un video che viene stoppato dall’algoritmo a prescindere come faccio a farmi conoscere?? Mogol, batti un colpo. Diritto d’autore ok….ma bisogna anche poter mangiare e portare il pane a casa con il proprio lavoro e la propria musica