La storia di Enzo Tortora è la storia di un uomo per bene. Un presentatore che entrava nelle case degli italiani con un pappagallo nella trasmissione Portobello e ti metteva di buon umore. Un uomo che però, è stato infangato della peggiore delle accuse: essere un camorrista. E naturalmente non lo era. Si parlò di omonimia, di ricatti, di interessi ma la verità come sempre in queste vicende nel nostro paese non è ne bianca ne nera ma resterà sempre grigia. Una zona d’ombra. Enzo Tortora fece anche la Domenica Sportiva trasformando il programma. Era brillante Enzo Tortora. Fu accusato, tra gli altri, da Pasquale barra detto O’Animale perchè era soldato di Raffaele Cutolo particolarmente violento per gli omicidi che commetteva in carcere. Oltre alle parole dei pentiti ci fu un agendina col suo nome che a dire della procura lo incastrava. Peccato che il nome fosse Tortona. Ha lottato Enzo Tortora, sette mesi di carcere la condanna dove venne descritto come una bestia. E lui non potè fare altro che alzarsi e ribattere che quella era “un’indecenza”. Elegante anche mentre si emetteva una assurda condanna contro di lui. Poi però qualcosa cambio e qualcuno torno in se nei freddi tribunali di Napoli, tanto occupati in quegli anni a sgominare la Nuova Camorra Organizzata. Ma l’assoluzione per Enzo Tortora, che si tolse il ruolo di europarlamentare per farsi i domiciliari cosa che oggi non succede nemmeno con le cannonate, non fu una rivalsa vera. Perchè si era ammalato nel frattempo, perchè quando e tornato nonostante la standing ovation del pubblico si sentiva già morto dentro. Morì a 59 anni. Ma noi non vogliamo ricordarlo come il più grande caso di malagiustizia. Ma come un grande, grandissimo presentatore e uomo di spettacolo