Ho parlato qualche tempo fa di Motchellar e dell impegno che sta mettendo nel fornire tracce e serate di qualità nel mondo della notte. Abbiamo intervistato Maxcap, dj producer nato a Varese, inizia la sua attività come DJ e speaker radiofonico a fine anni ’90, dedicandosi principalmente a musica HipHop. Negli anni lavora come DJ in diversi locali della provincia di Varese, Como e Novara. Nel 2008 si trasferisce a Londra, dove si avvicina al mondo del clubbing e della musica elettronica, e poi in Polonia. Inizia a collaborare con locali all’estero e in Italia. Nel 2015 inizia a dedicarsi alla produzione di musica House e techhouse..
Cosa pensi della musica elettrica attuale? Quale genere avrà più successo nel futuro prossimo?
La musica elettronica, negli ultimi anni, si è diversificata in miriadi di sottogeneri a seconda delle influenze del momento, house, techno, techhouse, deephouse, soulfulhouse, eccetera
Internet e le varie piattaforme musicali hanno dato possibilità di produrre e pubblicare molti più artisti e brani rispetto a quello che usciva 10/15 anni fa, con costi molto più bassi.
Questo ha ampliato molto il mercato, ma non sempre in maniera “positiva”.
Quale sarà il genere che avrà più successo nel futuro, è difficile da dire, anche perchè i gusti del mercato sono diventati molto più “veloci” nel cambiare, si cerca sempre la novità del momento.
Unica cosa certa, è che il pubblico cercherà sempre il pezzo che lo coinvolge, lo fa ballare e gli da un’emozione.
Perchè la gente non condivide le tracce e non supporta artisti piccoli secondo te?
Credo sia una questione di “numeri”, la gente è da sempre attratta da ciò che è “mainstream”, quindi sarà sempre portata ad ascoltare e condividere tracce di Artisti Famosi, snobbando gli emergenti o gli artisti “minori”.
Gli artisti emergenti o più piccoli, generalmente puntano a farsi conoscere nel loro settore, dagli altri DJ, perchè sai che potrebbero suonare il tuo pezzo in qualche serata o evento, nella speranza che piaccia e venga “shazammato” dal pubblico mainstream.
Quale genere ti ha influenzato di più?
Quando iniziai a fare il DJ, ti parlo degli anni ’90, suonavo principalmente hip hop, è stato il genere che mi ha fatto appassionare a questo lavoro, quello con cui ho imparato a mixare coi Technics, quando ancora si usavano i vinili.
Col passare degli anni, oltre all’hip hop, mi sono avvicinato al mondo della musica eletronica, dance, techno, house, eccetera….
C’è un dj particolare a cui ti ispiri? E perchè in Italia le discoteche non fanno più serate di qualità?
Non ho, attualmente, un nome a cui mi ispiro, ispirarsi a volte spinge a “copiare”, e sono sempre stato dell’idea che ogni DJ debba crearsi un suo stile, senza scopiazzare.
Perchè le discoteche non facciano più serate di qualità è un problema che ormai dura da diversi anni… Principalmente credo sia un problema “italiano”, i gestori dei locali non puntano più alla musica o alla serata fatta in un certo modo, puntano a riempire i tavoli e vendere le bottiglie.
Se non sei un DJ “famoso”, spesso capita ti venga chiesto di portare gente alla serata in modo da riempire i tavoli, una cosa impensabile all’estero.
Il tuo prossimo progetto discografico?
Ho in programma di far uscire qualcosa di nuovo per il periodo estivo, non voglio anticipare nulla per scaramanzia.
Qui possiamo il video di Big Ass Drop (Ensaime Remix)