La Bombonera e la sua storia. L’inferno del Boca Juniors. Protagonista dell’ultima canzone di Elettra Lamborghini, questo stadio è lo stadio per eccellenza. Chi è Xeneize (genovese in argentino) sa cosa rappresenti la Bombonera. E’ la casa del Boca Juniors e la sua curva, la 12, chiamata così per essere il dodicesimo uomo in campo. L’arma in più. La squadra argentina della “Mitad mas uno” la metà più uno. Perchè la metà degli argentini più uno nel paese tifano Boca. Io sono italiano ma sono uno sfegatato sostenitore del Boca JuniorS. Ti entra nel sangue, ti lascia a bocca aperta e i colori blu e giallo diventano parte di te. La squadra della gente comune, dei poveri. La squadra che fu di Diego Armando Maradona e tanti altri fuoriclasse argentini. Tifare Boca è una fede, è una cosa seria e non è tifo normale. La Bombonera trema in ogni suo posto contro qualsiasi avversario. La 12, quando parte a cantare è un grido di guerra, un esplosione di colori. E’ tutto ciò che un tifoso dovrebbe provare una volta nella vita. Il problema e che una volta provato non ne puoi fare a meno. Diventa parte di te, non riesci a entrare in uno stadio in qualsiasi altra parte del mondo perchè come la Bombonera non ce n’è. Solo Anfield Road se la gioca allo stato attuale. Se la giocava anche l’Ali Sami Yen, tana del Galatasaray (altra squadra del mio cuore) prima che lo buttassero giù per una Telecom Arena senz’anima. Ma come la Bombonera non esiste nulla di lontanamente paragonabile. Così come la 12, la banda che va al frente. Un qualcosa di unico che solo chi ama il calcio e il tifo può comprendere.