Caro Pallotta, la Roma è un patrimonio del calcio italiano. Grandi campioni sono transitati nei giallorossi: da Falcao a Totti, da Di Bartolomei a Pruzzo e tanti altri. Non è una questione solo di scudetti che fa la storia di una società. Il tifo di Roma da ambedue i lati merita grandi rose e grandi obiettivi. Il buco da 126 milioni di euro preoccupa. Nessuno vuole mettere in dubbio la professionalità ma non vivere a pieno la capitale è un errore che sta costando caro. Tutti i presidenti che hanno vinto a Roma avevano il sangue giallorosso che scorreva nelle vene (Viola, Sensi). Non posso giudicare l’aspetto puramente manageriale ma il cuore e la presenza costante sul campo, il respirare Trigoria e l’Olimpico, il vivere i giocatori e lo spogliatoio. Sul mercato la Roma ha sempre operato a mio avviso bene. Ha comprato e rivenduto spesso a grosse cifre ma l’ossatura si è un po persa col tempo. Fonseca non è uno stupido, è uno che ha le idee chiare sul calcio che vuole ma deve essere messo in condizione di farlo. In più c’è una delle tifoserie più calde d’Italia dietro. Una curva che a ogni coro mette i brividi e che chiede di avere solo una squadra competitiva per vincere. Per questo il buco di bilancio preoccupa. Non solo per la gestione quanto per il ridimensionamento potenziale della rosa. La Roma con i giocatori giusti potrebbe dire la sua seriamente in Serie A…a patto che non venga tutto rivoluzionato e non si debba ripartire da zero. Un errore che potrebbe portare a un anonimato sportivo spiacevole.