Il coronavirus ha modificato i generi musicali. Il rock paga l’assenza dei mega concerti, l’elettronica si mantiene stabile con lo streaming mentre il rap e la trap crescono ancora di più con lo stile storytelling che permetterà di fare testi emozionali sul virus e non solo. L’assenza di pubblico per il rock è una bruttissima botta. Stadi e palazzetti vuoti e la mancanza di contatto con i fan stanno creando un hype spaventosa per i concerti che verranno ma anche mettendo in grande difficoltà il settore. Un rocker in streaming è come un auto da corsa in garage. Sprecato. Se il rock aspetta la riapertura di tutto l’elettronica sul web si mantiene molto stabile. Generi come l’house e tutti i suoi derivati sono diventati popolari sul web (che ha fatto la fortuna di tanti dj). Ballare da casa è molto più fattibile così come i dj si stanno organizzando per fare dj set sempre più fighi e alternativi. Tralasciando il pop che andrà sempre (anche perchè se muore il pop muore tutto) sono rap e trap che vedono un boom importante e si potrebbe assistere a una vera e propria rivoluzione del genere (lo spero davvero). Lo storytelling ovvero il raccontare storie coi testi che esprimano un’emozione o un fatto realmente accaduto, potrebbe rinascere come ai vecchi tempi. La gente ha paura, è incazzata, ci sono una marea di argomenti che possono essere trascritti dalla mente del rapper al foglio bianco. Inoltre i generi sono per antonomasia valvola di sfogo sia per chi scrive che per chi ascolta. Basta un lettore mp3 e delle cuffie per entrare in un mondo proprio. Diventano importanti però i contenuti. I testi di molti trapper sono cagate pazzesche che parlano di gang inesistenti e di donne trattate male (così almeno dicono loro). Ecco che quindi potrebbero farsi strada i poeti di strada, quelli che con due rime ti fanno riflettere e ti lasciano senza fiato. Potrebbe essere un salto di qualità importante…..a proposito aspetto il prossimo singolo di Caparezza…..chissà che tirerà fuori sul virus.